Agricoltori e Pescatori della Regione portano avanti la richiesta di audizione per stato di crisi del settore primario che colpisce in particolare le piccole e medie imprese.
Il Coordinamento Agricoltori e Pescatori dell’Emilia Romagna (COAPI), che riunisce i “Pescatori della rete del Mediterraneo” sezione di Cesenatico, l’Associazione Agricoltori Attivi Romagnoli, l’Associazione Agricoltori Italiani dell’Emilia Romagna e i gruppi provinciali di COAPI e i presidi di Piacenza, Parma, Modena, Reggio Emilia, Castel San Pietro, Ferrara, Comacchio, Rimini e Ravenna, Forlì, Cesena e Cesenatico ha presentato una seconda richiesta ufficiale di audizione presso la Regione Emilia Romagna e la II Commissione Economica del Consiglio Regionale.
La richiesta, inviata il 7 marzo 2025, non ha ancora ricevuto risposta, nonostante le numerose mobilitazioni e le gravi difficoltà che il settore primario sta affrontando.
Motivazioni e obiettivi
Le condizioni geopolitiche, climatiche e creditizie continuano a incidere pesantemente sui bilanci delle aziende agricole e di pesca, aggravando la crisi già in atto.
Dal gennaio 2025, le aziende si sono mobilitate in tutta Italia per sensibilizzare le istituzioni sull’urgenza di interventi straordinari, tra cui un tavolo permanente di confronto.
È stato inviato un Documento di intenti e obiettivi al Governo, attualmente in fase di confronto con le forze politiche.
Diversi Comuni hanno già deliberato il sostegno alle istanze presentate, riconoscendo la gravità della situazione.
Il Coordinamento sta collaborando con altre regioni italiane per verificare e documentare le crisi territoriali, con l’obiettivo di sollecitare misure straordinarie a livello nazionale ed europeo.
Cosa chiediamo
Una delegazione del COAPI regionale, composta dai rappresentanti dei vari movimenti e associazioni coinvolte, desidera essere audita dall’Illustrissimo Presidente della Regione Emilia Romagna e dalla II Commissione Agricoltura. L’obiettivo è confrontarsi sulle proposte, presentare il documento di richiesta di avvio di un lavoro comune e verificare le crisi economiche, sociali e ambientali, sia conclamate che potenziali, al fine di orientare interventi straordinari del Governo e della Regione.
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